Forma, materiali e design: a ogni vino il suo bicchiere

Forma, materiali e design: a ogni vino il suo bicchiere

Per i veri amanti del vino, la degustazione non può prescindere la alcuni elementi fondamentali, che devono accompagnare in ogni momento l’assaggio. Il bicchiere da vino è senza dubbio uno di questi.

Esistono differenti bicchieri da vino: forma, materiale e design sono studiati per i diversi tipi di vino, in quanto gli aspetti degli uni esaltano le caratteristiche organolettiche degli altri.

Il bicchiere da vino, infatti, raccoglie in sé l’aroma e permette che il suo fruitore possa assaporarlo cogliendone tutte le sfumature.

Come il bicchiere influisce sul gusto del vino

Il bicchiere, così come lo conosciamo noi oggi, è una invenzione abbastanza recente: sebbene le bottiglie di vetro fossero già conosciute nell’antichità, il bicchiere da vino iniziò ad essere prodotto nel Quattrocento, dai mastri vetrai di Venezia.

L’intuizione della correlazione tra la forma del bicchiere e il gusto del vino è ancora più recente e risale al XX secolo, ad opera di Claus Josef Riedel. Riedel, vetraio austriaco e ingegnere chimico, fu tra i primi a capire che bere il vino nel giusto bicchiere serve ad esaltarne in sapore. Per questo creò una serie di bicchieri specifici per le diverse varietà di vini. 

Wineleven - Il design del bicchiere di vino

La forma del bicchiere: che importanza ha

Il bicchiere da vino è formato da quattro parti: il bevante, che è la parte a cui si appoggiano le labbra per bere, la coppa, lo stelo e il piedino. Prima della scoperta di Riedel e della conseguente produzione dell’innovativa linea di bicchieri, che risale al 1961, il bevante era fatto sempre nello stesso modo.

Gli esperimenti di Riedel, che si basavano proprio sulla prova dell’assaggio del vino, lo avevano portato a notare che la forma del bicchiere indirizza il vino in aree diverse della bocca.

In particolare, proprio l’ampiezza e la forma del bevante sono determinanti per indirizzare il flusso del vino e la velocità. Il fatto che il vino raggiunga un punto della bocca prima di un altro permette di esaltare caratteristiche specifiche del vino. Inoltre, l’ampiezza del bevante serve a convogliare anche gli aromi e indirizza l’olfatto.

La forma della coppa del bicchiere, invece, serve a permettere una maggiore o minore ossigenazione a seconda del tipo di vino. 

Anche lo stelo ha la sua importanza: il fatto che il vino da degustazione venga servito in calici è dovuto al fatto che lo stelo evita alla mano di venire a contatto con la coppa e di trasferire calore alla bevanda.

Per quanto riguarda, infine, il piedino, ha più importanza di quello che sembra: se è troppo piccolo, in rischio è che il bicchiere sia sbilanciato e si rovesci facilmente, mentre se è troppo grande può incastrarsi tra le stoviglie.

Il bicchiere da vino rosso

Ciò che caratterizza il bicchiere da vino rosso rispetto agli altri tipi di vino è senza dubbio l’ampiezza della coppa. La forma ampia, infatti, permette a una superficie maggiore della bevanda di entrare in contatto con l’aria. In questo modo, il vino si ossigena, permettendo ai sapori complessi di ammorbidirsi. Rispetto al vino bianco, il vino rosso risulta più intenso e necessita di maggiore spazio per respirare.  

All’interno di questa categoria di bicchieri, ne esistono diverse tipologie, per esempio:

  • Il calice classico da vino rosso è ampio e alto: si tratta di un tipo di calice consigliato per i vini rossi giovani, in quanto grazie alla sua forma permette una respirazione veloce.
  • Il ballon è strutturato con una coppa molto ampia e un bevante dal diametro leggermente inferiore a quello della coppa. È adatto per vini più importanti: la sua conformazione permette agli aromi di diffondersi lentamente e favorire l’olfatto, tanto più che sono già ammorbiditi dall’invecchiamento.

Il bicchiere da vino bianco

Il bicchiere da vino bianco è caratterizzato da una forma leggermente diversa rispetto a quella da vino rosso: meno arrotondato, ha una forma a tulipano. Inoltre, ha dimensioni più piccole rispetto a quelle del bicchiere da vino rosso, in quanto permette di conservare una temperatura più fresca e di non disperdere gli aromi floreali.

  • Per i vini bianchi più corposi sono consigliati bicchieri da vino con una forma leggermente più ampia e rotonda e con un’apertura più ampia. Tuttavia, il bordo è lievemente inflesso in modo da conservare la volatilità aromatica;
  • Per i vini bianchi più giovani e con un maggiore tasso di acidità, sono consigliati bicchieri a tulipano più piccoli. Il bevante è più svasato e permette alle note acide di bilanciarsi con quelle aromatiche.

Il calice da spumante: coppa o flûte?

Per lo spumante si usano calici dalla forma affusolata: i flûte. La parola stessa, che significa flauto, è già sufficiente per indicare il fatto che si tratta di un bicchiere alto e dal fusto sottile.

Fino agli anni ’30 si usava bere lo champagne o lo spumante nella coppa, che aveva, al contrario, una forma molto larga. Attualmente questo tipo di bicchiere viene ancora usato per gli spumanti dolci aromatici, in quanto la superficie ampia permette di liberare tutti i profumi. Per quanto riguarda, invece, gli spumanti secchi oggi si preferisce il flûte dal gambo lungo. In questo modo, infatti, la catenella di bollicine può estendersi lungo tutto il bicchiere.     

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